Diversamente nervosi ma con gusto



 



“Il tortello sul pisello” storie di ordinaria follia in cucina. In fin dei conti non mancano mai uova e farina per la sfoglia. 

Come cuoca diversamente FREE ABLE ho pensato di metterci una ricetta. La parte riabilitativa della cucina non è da sottovalutare.


A forza di consigliare di utilizzare ciò che abbiamo congelato per far fronte a quando non c’è nulla, la mater chef scongela tutto. Mai una via di mezzo!


Allora l’abbinamento è un po’ osè , spinto per mamma e necessario per zio che di sicuro avrà preso appunti e riproporrà lo stesso piatto all’88 enne amico di isolamento. 


Vabbè la pasta uova e farina, non credo che mia madre abbia usato la bilancia, questa sconosciuta. Ma le proporzioni sono sempre 100 g di farina con un uovo medio. 

Che poi abbia lavorato 4 uova e non so quanta farina ci sta alla grande. Lei ha un occhio pesante e pensante. Mi guarda in modo torvo e minaccioso: “Domani te lavo!”


Che per me include una preparazione psicologica non indifferente a lungo termine (12 ore minimo ) prima di essere sbattuta al muro come un gattino. 

Perché anche la doccia o solo un lavaggio veloce per la mia mother caregiver deve essere un evento traumatico per me ma ripeto “veloce per lei”.


Oggi sono state effettuate su questo corpo: doccia, capelli, manicure e pedicure.

La spasticità aumenta anche perché vorrei farle un po’ per volta ma qui NON SE PUEDE! 


“Devi mette la crema idrante! Hai capito?”


No l’idrante è partito con forte getto spostando la sottoscritta a 3 mt (distanze di sicurezza) dal piatto doccia alla finestra. 


Come mamma insegna “quando uno se lava bisogna lavà tutto!”.


Con me cane e gatti terrorizzati dai suoi movimenti bruschi mentre smontava pezzo per pezzo il bagno 🚽 e dava la prima mano di bianco (a finestre aperte). 


“Che ci devi fa co le piselle? Il sugo se fa col pomodoro! Punto!”


Ma no per il condimento esterno ho utiizzato uno spicchio di aglio, olio evo, lieve soffritto e poi giù i pisellini primavera. In fin dei conti una volta che si asciuga l’acqua di scongelamento ecco che sono pronti basta aggiustare di sale e pepe. A fuoco moderato per non bruciare nessuno. 


Per il ripieno dei tortelli: 500 g di ricotta fresca, 200 g di mortadella, 50 g di ricotta salata, 2 uova intere, 100 g di pecorino o parmigiano grattugiato. 

Sale a piacere visto che tutti gli ingredienti sono sapidi. 

La mortadella la dovrete tagliare finemente e unirla al resto. Usate una bowl, una ciotola così Avrete modo di sentire la giusta consistenza.

Che poi il ripieno è bastato per 50 tortelli un po’ oni oni!

Ho passato al minipimer I piselli con un bel po di prezzemolo creando una crema dove ripassare i tortelli oni oni una volta cotti.  


“Insomma come se chiamano? Tortelline con le piselle?”


“No mamma si chiama tortello sul pisello nervoso!”


Perché una volta impiattati io li ho mangiati con un pizzico di polvere di caffè e pecorino romano. 


Zio Peppe prima ha assaggiato e poi non si è regolato sulla spolverata di caffè. Ho pensato che volesse fare colazione!

La mater chef li ha mangiati semplici senza abbinamento nervoso e particolare. 



“Si poi stavo a pensà aldilà de sta salsa nervosa co le piselle ma se vengono le ladre a casa diche che la mettono la mascherina?”


“Certo ma scherzi? Poi al massimo hai l’idrante a portata di mano!”


“No no no la crema idrante devi metterla tu con quello che costa...per loro c’è il tubo della cantina e il vino che sa de aceto... sai che non disinfestamo?”.


Ma zio chiude il cerchio quasi subito:”se vengono le ladre non c’avemo manco il caffè, chissà che famo? Gli tiriamo le piselle!”. 


Il nostro dialetto che trasla al femminile plurale qualsiasi cosa.., è stupendo! 


Dal diversamente friabili oggi siamo FREE ABLE! 








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